Carmine Mastronicola


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CRITICA


Anna Iozzino


…La pittura di Carmine Mastronicola, mostrando un irrinunciabile interesse per il segno e la materia, esprime con la stessa crisi del rapporto tra arte e societa’ che e’ stato avvertito negli anni dell’ultimo dopoguerra da artisti come Jean Fautrier, Jean Dubuffet e Alberto Giacometti.
…Sono opere di una certa solidita’ strutturale e di una certa ambiguita’ formale nel senso di una polivalenza di significati etici ed estetici …Sono opere che guidano il nostro sguardo verso itinerari che affiorano dal profondo e ci portano “oltre”.


Antonio Oberti

…Per Mastronicola il quadro diventa un corpo dentro al quale la forza del segno e del colore sono capaci di esternare un gioco fatto di tensione liriche - sensitive e di proporsi come principio generatore di energia.
La tela medesima di Mastronicola si fa corpo unico con la pittura diventando elemento sul quale egli non propone interventi razionali o di analisi della pittura in se’, e’ il segno che interpreta la piu’ intima energia dell’Artista …


Augusto Giordano

…Arte che ha un significato e che costruisce attimi di ricerca filosofica profonda, i suoi studi pittorici sono completi ed hanno la forza di far comprendere il pensiero, ogni sua opera e’ un classico…

Carmine Benincasa

…Un lenzuolo senza cuciture, un tessuto su cui si narra la voce silenziosa del cammino della pittura nel ventesimo secolo ove a volte fanno la loro comparsa i fantasmi delle icone di altri artisti, da Campigli a Dubuffet, da Tamao a Matta a Fautrier: questa e’ la storia della pittura di Mastronicola.
…Mastronicola ha guardato e fissato a lungo l’eredita’ del Novecento artistico, con lo sguardo a chi ci ha preceduto e facendo sue le tracce del ventesimo secolo.
Lungo il sentiero del suo lenzuolo di narrazione, su rotoli di tela grezza lascia cadere i suoi fantasmi, e il suo < vedere > si tramuta in un rivedere.


Marzio Basile

…Le opere per Mastronicola racchiudono in modo quasi enigmatico la soluzione di una precisa tesi filosofica laddove lega sul piano pittorico i concetti di finito e d’infinito nel costante rispetto della loro intrinseca dimensione.
… Carmine Mastronicola si trova al centro di una ricerca plastica che ispira una quiete irreale, eterno tema, che l’artista riesce ad affrontare e risolvere…


Vito Cracas

“La ricerca della "Genesi" porta ad estremizzare la linea intesa come embrione della vita che si manifesta con accorte cromie”…

Carmine Mastronicola, www.carminemastronicola.com


Recensioni su:

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L’artista insieme al noto giornalista italo americano Ruggero Orlando, durante la presentazione di un libro alla galleria Forum Interart ai Fori Imperiali di Roma



Dopo la personale di Marco Kostaby, il Museo civico di Marino è lieto di ospitare le opere del Maestro Carmine Mastronicola, conterraneo dello scultore Umberto mastroianni.


Con questa personale si inaugura la stagione autunnale del Museo civico, l'iniziativa prosegue nel solco tracciato ormai da lungo tempo che prevede l'esposizioni delle opere di pittori e scultori contemporanei, in modo di far conoscere le ultime tendenze artistiche del panorama italiano ed internazionale .
Le opere del M° Carmine Mastronicola rappresentano, appunto, un tal genere di sviluppo; con un discorso portato avanti negli anni nel corso della lunga carriera, che ha visto l'artista cimentarsi con tecniche ed ispirazioni diversificate, passando attraverso stili a prima vista dissomiglianti, ma sempre unite da un sotteso filo comune che le unisce in una Koinè ideale, Esperienze che ne hanno arricchito la forza espressiva e comunicativa che travalica l'oggetto in sé e trasmette echi ed emozioni insite nel profondo dell'io.

Alessandro Bedetti
(Direttore Museo Civico Marino)



"I simbolismi gestuali e materici di Carmine Mastronicola"

Carmine Mastronicola - incisore, pittore e scultore di grande talento ed impeto creativo - ha allestito questa sua mostra personale con 25 opere, che in un certo senso riassumono l'evoluzione del suo percorso artistico, nel prestigioso Museo Civico, Umberto Mastroianni di Marino. L'azione ed il movimento, il tratto rapido e l'energia del gesto, la materia ritmata con vigore per creare contrasti ed interazione, restano i cardini stabili di tutta la sua produzione, anche se elaborata in tempi e modi diversi.
… le opere di Carmine Mastronicola, nate da un gesto che s'incarna nella materia, restano ermetiche e chiuse ad una facile comprensione lasciando di conseguenza il discorso aperto, stimolante, in attesa di evoluzione ed esigendo l'attenzione ed il coinvolgimento totale di chi guarda. I materiali che adopera e che entrano a far parte dell'ispirazione divengono valori primari e strutturali della sua visione artistica, sintomi, simboli e segni di un modo lancinante e personale d'interpretazione della realtà, intesa naturalmente come insieme di materia e di spirito, di esperienza e di mistero.

Anna Iozzino
(Storico e critico d'Arte)



... Un tuffo molto suggestivo nelle atmosfere primitive arcaiche, alla ricerca dei ritmi dei segni, della azione e della contemplazione in buona sostanza degli archetipi ancestrali dell'anima umana.


Franco Campeggiani
(Scrittore e Critico d'Arte)



Mastronicola "l'arte che si fa realtà"

Pittura e scultura in una fusione di sensazioni visive, tattili, sensuali e primordiali che pongono l'uomo, l'artista così come lo spettatore in un rapporto dialettico con l'arte, le sue tecniche e la sua stessa natura filosofica.

Massimo Prinzi
(Assessore alla cultura del Comune di Marino)





Per meglio conoscere il pensiero dell’artista nelle sue linee essenziali, tutte convergenti in una costituita architettura mentale, di cui peraltro si preoccupa di fornirci immagini di varia forma espressiva, necessita, appunto, verificare piu' di un elaborato pittorico: in questa fase, come dimostra l’opera a fianco, di recente realizzazione, e' stato rappresentato il fenomeno della disgregazione formale. La naturale tendenza dell’artista a scavare nel sottofondo della coscienza per catturare gli archetipi sui quali si fonda la nostra conoscenza - e ad essi attribuire riconoscibili figurazioni iconiche - si traspone improvvisamente su un piano 'informale' affidando alla gestualita' cromatica l’impatto ideografico. L’intera composizione si traduce così in una danza libera di segni e di piccolissime forme, tutte in assoluta libertà e come prodotte da una sorta di esplosione del mito archetipico, i cui frantumi vanno poi a ricomporsi secondo un ordine visivo, non scevro di esteticita', specchio della suo ordinamento interiore.

Prof. Giulia Sillato
(Storico dell’Arte di scuola longhiana)








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